Gianluca Vigliar
Etichetta discografica: A.MA Records
Anno produzione: 2019
di Stefano Dentice
Paesaggi sonori velatamente misteriosi, talvolta crepuscolari, locupletati da un climax ammaliatore. Plastic Estrogenus è il nuovo capitolo discografico dell’audace sassofonista e compositore Gianluca Vigliar, qui affiancato da quattro partner di irrefutabile valore come Francesco Fratini (tromba), Andrea Biondi (vibrafono), Luca Fattorini (contrabbasso) e Marco Valeri (batteria). Il CD è composto da sette brani originali partoriti dall’ispirata vena compositiva del sassofonista, ad esclusione di Apokalypto siglato da Valerio Vigliar. Il mood in Apokalypto è subito coinvolgente. Fratini si esprime con gusto e intensità espressiva, senza mai ricorrere a tediosi funambolismi. L’eloquio di Vigliar brilla per fluidità di fraseggio ed elegante esplorazione della gamma timbrica del suo sax tenore. L’ipnotico attacco di Plastic Estrogenus, terza traccia del disco, cattura immediatamente l’attenzione. L’incedere di Biondi è assai tensivo, vibrante, a tratti volutamente sghimbescio e pullulante di incursioni nell’out playing, sostenuto dal comping ricco, molto stimolante e, in perenne movimento, architettato dalla coppia Fattorini-Valeri. Taxi Stereo è un brano magnetico, soprattutto nelle primissime battute. Il discorso improvvisativo del vibrafonista è godibile, adornato da colorazioni bluesy. Concepito in orbita contemporary jazz, Plastic Estrogenus è un album denso di interessanti spunti metrici e ritmici, dal quale emerge una smania di ricerca compositiva e stilistica finalizzata al raggiungimento di una propria identità comunicativa e personalità musicale.
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