REIMAGINING OPERA
Dario Savino Doronzo / Pietro Gallo featuring Michel Godard
Etichetta discografica: Digressione Music
Anno produzione: 2019
di Stefano Dentice
Sovente, alcuni sedicenti cultori di musica e financo mediocri musicisti, sostengono la risibile tesi secondo la quale classica e jazz siano generi totalmente antipodici, dimostrando in realtà un’ignoranza a dir poco imbarazzante sull’argomento. Reimagining Opera, ad esempio, nuova creatura discografica firmata Dario Savino Doronzo (flicorno) e Pietro Gallo (pianoforte), che vede la straordinaria partecipazione di un fuoriclasse assoluto come Michel Godard al serpentone (in Sì dolce è’l tormento, Caro mio ben e Fruccia d’ali), rappresenta una fulgida idea di come questi due stilemi apparentemente agli antipodi costituiscano invece un continuum. La tracklist è formata da sette pietre angolari del repertorio classico come Ouverture-Otello (Giuseppe Verdi), Sì dolce è’l tormento (Claudio Monteverdi), Se tu m’ami (Alessandro Parisotti), Nessun dorma-Turandot (Giacomo Puccini), Intermezzo-Cavalleria Rusticana (Pietro Mascagni), Caro mio ben (Tommaso Giordani), Nel cor più non mi sento-La molinara (Giovanni Paisiello), più una composizione originale scaturita dal vivido estro di Godard, ossia Fruccia d’ali (ispirata da Pur ti miro). I raffinatissimi arrangiamenti sono a cura di G. Giannatempo, D. Doronzo e P. Gallo, eccezion fatta per Ouverture-Otello, arrangiato da M. Paternoster, D. Doronzo e P. Gallo. In Sì dolce è’l tormento l’eloquio di Michel Godard è evocativo, pregno di pathos e sensibilità comunicativa, nonché fascinoso dal punto di vista del suono. Doronzo si esprime attraverso un suono stentoreo, spesso alternato a uno più ovattato e riscaldante, il tutto locupletato da un’intensa energia espressiva. L’incedere di Godard in Caro mio ben, seppur icastico, è genuino, munificente, ben accompagnato dal carezzevole pianismo di Gallo. Fruccia d’ali (ispirato a Pur ti miro) è incardinato su un fitto e verace dialogo fra Doronzo e Godard, un incontro fra due suoni maliardi ma differenti. Reimagining Opera è una calorosa ode alla sceltezza interpretativa, un album in cui la saviezza nella gestione della dinamica è di capitale importanza, nonché un preclaro paradigma di come la venusta melodiosità della musica classica e la fervida creatività tipica del jazz riescano a dar vita a un succulento mélange.
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