Massimo De Mattia (Suonomadre)
Etichetta discografica: Caligola Records
Anno produzione: 2019
di Stefano Dentice
Spregiudicatezza allo stato puro, totale affrancatura da griglie coercitive ed estemporaneità all’ennesima potenza, il tutto nel nome di una fervida creatività che non conosce confini. Con queste peculiarità si presenta Riot, nuova fatica discografica ad opera dell’ardimentoso ed eclettico flautista Massimo De Mattia, coadiuvato da Giorgio Pacorig (piano elettrico e synth), Zlatko Kaui (batteria, percussioni ed elettronica) e Luigi Vitale (vibrafono, balafon ed elettronica in Ordos, Cafarnaon, Riot e Unhomed). Sei i brani originali che danno vita al CD, tutti frutto dell’eruttiva meninge di De Mattia, Pacorig e Kaučič, ai quali in Ordos, Cafarnaon, Riot e Unhomed, anche da compositore, Vitale fornisce il suo prezioso contributo. Ordos è una composizione ipnotica, a tratti financo inquietante. De Mattia zigzaga febbrilmente ed esalta il timbro e i colori del suo flauto, sostenuto dal baccano ordinato creato da Vitale, Pacorig e Kaučič. L’eloquio di Vitale è cerebrale, storto, spigoloso, nel pieno del mood. In Unhomed la suspense si taglia a fette. Il flautista si destreggia cesellando un playing serpeggiante, altamente tensivo, mentre tutto il quartetto architetta scenari sonori filmici, da cardiopalma. Il climax di Complex-City è vertiginoso, aleatorio, visionario. Qui, forte, si avverte un senso di concitazione. Un brano in cui De Mattia, Pacorig e Kaučič si esprimono con intensa energia e irruenza comunicativa. Riot, pensato in pieno solco avant-garde jazz, è un album che c’entra con il facile ascolto e con le (spesso) oleografiche e tediose logiche commerciali come lo zucchero di canna sugli spaghetti al sugo. Al contrario, si tratta di un disco tutto da scoprire, concepito come una sorta di manifesto del concetto di massima libertà improvvisativa e interpretativa, in cui Massimo De Mattia e i suoi tre valenti sodali, attraverso una spiccata maturità e personalità artistica, si lasciano guidare realmente dall’ispirazione del momento, andando all-in sull’effetto-sorpresa.
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