Chi è Tristan Ego?
Io.
Io.
Io.
Come e perché nasce?
E’ qualcosa che arriva da molto lontano e che però sono casuali.
Come nasce non lo sappiamo neanche noi, è nata un’entità che è apparsa nel nostro lavoro, da una commissione e da un passaggio di lavori, da tutti i contrasti che abbiamo, dalle passioni che in comune, da tutte le contraddizioni che ci possono essere e da tutte le cose che si assomigliano.
E’ difficile spiegare perché nasce, è quasi impossibile.
Più passa il tempo, più noi lo sentiamo come un quarto individuo, sempre più staccato perché è sempre meno controllabile da noi.
E’ una sovrapposizione di idee, di pensieri.
Da cosa nasce il nome Tristan Ego?
E’ quasi più importante il suo nome che la data della sua nascita.
Senza essere blasfemi, il nome Tristan ricorda molto la Trinità, ed Ego è l’individuo.
Come ti definisci?
Trittico.
In quale filone si colloca la tua arte?
Surreale.
Passionale.
Emozionale.
Cosa avete in comune?
Niente, o forse solo il saper ridere, il sapersi prendere poco sul serio.
Non è una collaborazione perché nessuno sa cosa andrà a fare l’altro, non è un sei mani con regia o con un’idea. C’è una piccola idea e poi ci sono dei passaggi, e il lavoro finale non è ne mio ne suo.
Forse l’amore per il rappresentare qualcosa di strano, di particolare, che non sappiamo neanche noi. La convinzione di aver qualcosa da dire, perché qualcosa da dire ce l’abbiamo.
Abbiamo assolutamente in comune Tristan, ma nasce involontariamente. Di particolare in questa cosa è che è sicuramente uno stimolo per noi, per lo meno a me succede questa cosa. Quando lavoro da solo, quando dipingo una tela, mi sento da solo, mi chiudo un po’ in un mio mondo, invece con Tristan ci sono come dei tentacoli che viaggiano e non sai dove vanno, perché sono loro, le altre due parti di Tristan Ego che viaggiano e vanno per le loro strade e però si sovrappongono a una cosa che faccio io e diventa un tutt’uno strano, molto particolare E’ una sovrapposizione di cose.
Quello che abbiamo in comune è Tristan Ego.
Vi siete sottratti al vostro Ego per crearne uno nuovo: sottrazione o addizione?
Sottrazione.
Ognuno di noi ha la forza di togliere una cosa di personale e la mette in un’unione.
Il nostro Ego rimane sempre, e rimane fortissimo, e ognuno di noi lo vede dentro.
E’ un’addizione che alla fine risulta come una sottrazione.
Quando sei nato, una parte di te ha affermato di vivere di emozioni e che poi saresti cresciuto. Cos’è cambiato oggi?
Qualunque individuo cambia con le esperienze che vive durante la vita. Un’esperienza piacevole ti fa avere una determinata reazione, una spiacevole un’altra, quindi succede che cambi, o migliori o peggiori. Comunque cambi.
L’emozione poi cambia e diventa altro, no? Adesso, con i lavori dei ritratti e delle persone, diventa la rappresentazione di una storia.
Cosa insegna l’arte?
Siamo noi che insegniamo all’arte adesso. Ognuno di noi, ogni artista insegna qualcosa.
Cosa insegna Tristan Ego?
Questa domanda è difficile. Insegna ad accettarsi. Fondamentalmente Tristan Ego è un’opera d’arte, e chi la guarda, chiunque va a contatto prende e percepisce qualcosa, oppure no, non è detto. Non dobbiamo per forza insegnare o dire qualcosa. Noi non siamo nessuno per insegnare qualcosa.
Non abbiamo la pretesa di insegnare.
Sono a libera interpretazione.
Qual è il tuo obbiettivo?
Non ne ho.
Neanch’io. Sono curioso di vedere il nostro prossimo lavoro, la prossima serie.
No, neanch’io ho un obbiettivo, è come una crescita in cui però non conosco lo sviluppo.
L’ultima domanda la lascio a te: cosa ti chiederesti?
Io vorrei far morire Tristan Ego, farlo morire e fargli il funerale, per farlo diventare famoso.
Mi voglio chiedere se nel prossimo quadro saremo completamente liberi mentalmente da altre cose, la quotidianità, i pensieri e i vari problemi. Questo mi chiedo spesso, ultimamente.