Lassociazione – Ho stima delle cose – VIDEO UFFICIALE
Quattro anni di lavoro hanno portato LASSOCIAZIONE a produrre due album. A Ottobre 2010 esce ‘AFORISMI DA CASTAGNETO’. Album autoprodotot, 5.000 copie vendute in pochissimo tempo, 10 canzoni inedite tutte in dialetto del crinale appennino reggiano. Ad Aprile 2012 esce a ‘STRAPIOMBO’, registrato nell’antico Pieve di San Vitale (Carpineti) dove per otto giorninon ci sono stati collegamenti col mondo esterno.
Poesia, musuca e natura: questa è LASSOCIAZIONE.
Qual è il filo conduttore?
Risponde Giorgio Riccardo Galassi: Penso che per parlare de Lassociazione bisogna partire da una base essenziale che, secondo me, è la scrittura.
C’è stato un momento, all’inizio, dove ho scritto un libro di poesie intitolato come il primo disco, ‘Aforismi da Castagneto’, pensando che le parole, scritte camminando dentro un castagneto, potessero un giorno diventare musica.
La natura sicuramente è il filo conduttore di tutto e del nuovo disco.
Anche il rapporto con la letteratura, soprattutto quella americana che io amo e considero una base della mia vita, con la quale, attraverso il progetto de Lassociazione, sono riuscito a fare come una spugna e rigettarla dentro il mondo moderno.
‘LIBERE CORRENTI DORSALI’ è il nuovo album.
Cosa regalerà LASSOCIAZIONE?
Risponde Giorgio: Il nuovo album regala sicuramente un discorso di continuità con i primi due lavori, anche se io lo associo di più al primo, dove un po’ casualmente e un po’ voluto, si possono fare tanti paragoni.
Questo CD ha dei temi quasi da concept album, così come li ha avuti il primo disco, ‘Aforismi da Castagneto’. La sensazione è quella di aprire un libro e di cominciare a leggerlo, e se tu riesci a dare ad un album musicale questo effetto, secondo me ha sicuramente una potenza maggiore.
Anche perché penso che per scrivere un buon album, bisogna leggere dei buoni libri.
Risponde Gigi Cavalli Cocchi: Sono completamente d’accordo con Giorgio. Credo che sia un disco da assaporare nella sua totalità e nella sua completezza, proprio come un libro, quindi non puoi saltare qualche pagina, e leggerne solo alcune, pensando che basti per capire tutto il libro. Credo che sia un disco particolarmente intenso, compatto nella sua diversità e che vada ascoltato e respirato tutto d’un fiato, sia nei brani veloci, sia in quelli più intimi, e in questi ultimi ci siamo superati rispetto le atmosfere. Me ne sono accorto anche per come ho suonato il mio strumento, dove nei primi due album ho sempre tenuto l’acceleratore quasi al massimo, mentre in questo caso c’è stato un lavoro di dinamiche molto diverso. Mi sento di dire che è come se avessi maggiormente interpretato tutto quello che avveniva di brano in brano, con una particolare attenzione proprio a dosare gli ingredienti.
Forse è un album, inevitabilmente perché oramai suoniamo insieme da tanto tempo, più maturo e più complesso.
E’ un CD molto importante per noi, che ha avuto una gestazione lunga, anche per alcuni episodi umani, all’interno della vita de Lassociazione, che l’hanno scolpito e in maniera rilevante.
Presentiamo ‘LIBERE CORRENTI DORSALI’?
Risponde Giorgio:
AL REML ‘Al reml’ è la crusca, e la canzone inizia con ‘LA VITA L’E’ UN REML PERS INT AL TEUMP’, che tradotto significa ‘La vita è come la crusca, persa nel setaccio del tempo’.
I MIK (IURIGIN DAL MUND) Nell’Appennino si dice ‘fagli un mik’, ovvero fagli un gesto, fallo venire qua; è un segno di accoglienza. Poi c’è ‘IURIGIN DAL MUND’ perché l’uomo, pensando al mondo primitivo, ha cominciato a farsi capire con i segni, prima della parola, e a forza di segni, l’uomo ha iniziato anche a parlare e a collegare tutto.
HO STIMA DELLE COSE E’ una canzone un po’ particolare. Può sembrare la fine di un rapporto, o la storia di una relazione tra un uomo e una donna, ma in realtà ho scritto questo testo pensando a come fa la gente ad abbandonare presto le parole. Chi ascolterà questa canzone potrà gestirsi la storia nelle due maniere, magari alle parole non ci penserà mai, e penserà solo alla relazione tra le due persone. Il significato è lo stesso.
AL MAT E’ la storia di una prostituta che, non avendo nessuno a cui confidare i propri segreti, va da un cartomante, il quale, giocando con le carte, la vede innamorata di un uomo e capisce che non sarà fortunata, non sarà la sua storia e non sarà il suo uomo. E’ una storia un po’ malinconica.
FILO CONDUTTORE E’ il tema, nell’album, dell’Appennino. Ho sempre pensato, e ne sono sempre più convinto, che l’Appennino sia la spina dorsale di quest’Italia. Parte dal Colle di Cadibona (Liguria), attraversa tutta l’Italia, quindi Emilia, Toscana, Umbria, Lazio e arriva fino alla Calabria. Questo vuol dire che gli Appennini è un popolo, con delle lingue diverse, ovviamente e giustamente. Però se tu vai in Emilia, in Garfagnana o in Umbria, gli animali sono gli stessi, i campi e le coltivazioni sono le stesse, così come le tradizioni. Cos’è che cambia, che è fondamentale? La lingua. Ma il linguaggio determina un popolo, è la storia. Il linguaggio fa la gente, e la gente fa la storia.
Quindi il filo conduttore è l’Appennino che tiene su l’Italia, che è tante lingue, ma che in realtà è una storia.
L’AMORE COME SI DICE E’ una classica canzone d’amore, ed è un rapporto fra due persone.
N’E’ BRISA CHI E’ una storia delle abitudini montanare, dove sono spiegati vari lavori, soprattutto qui nell’Appenino Tosco Emiliano.
L’ULTIMO ELEFANTE Parla del viaggio di Annibale che, partendo dalla Spagna con questi elefanti, arriva in Italia. Le storie raccontano che l’ultimo elefante è morto attraversando l’Appennino Emiliano.
SABBIA E MALCONTENTO Chiude la triade sull’Appennino e racconta di questa patria, dell’Italia, del malcontento che c’è nella gente e dell’indignazione che ormai è sparita . E’ una canzone che parla della forza e della voglia di lottare che abbiamo noi italiani, con tutto quello che abbiamo alle spalle, con la tradizione e con la storia.
C’è questa sabbia, dove tu camminando ti puoi anche fermare, ma in realtà, davanti, il cammino c’è ancora.
SEDICI E’ la canzone un po’ più interiore. Nel mio studio ho un tavolino dove appoggio tutti i libri che leggo, ma non leggo mai un libro alla volta, ma 10 o 15 alla volta, nel senso che un giorno leggo Calvino, poi Dostoevskij, un altro giorno Melville, e un altro ancora Jack London. La canzone inizia con ‘Sedici come i miei libri, sedici come i miei cani…’ perché sedici erano i libri sul tavolino e sedici sono stati i cani che ho avuto.
Quindi questa canzone nasce da quello che possedevo, i libri e i cani, che per me sono importantissimi.
Da qui c’è questa persona che vive la vita basandosi sui libri e sui cani, il che non è male poi, dai…