Ho provato a cercare informazioni su di voi, ma è molto difficile: è voluto questo mistero attorno a voi?
In verità il mistero non è voluto, forse è solo frutto del nostro nome un po’ bizzarro a far si che l’indicizzazione sul web non sia alle stelle!
Abbiamo un sito web ufficiale www.cialtrontrio.com ed una pagina Facebook cialtrontrio, appunto, dove è possibile trovare materiale su di noi.
Stiamo lavorando per produrre materiale video più professionale che ci rappresenti davvero, ma non è molto facile come impresa.
Come avrete notato molto del nostro show poggia sull’interazione sul palco, sull’improvvisazione di piccole gag che nascono sul posto..tutto ciò è davvero irriproducibile con ogni mezzo.
Ecco perché è decisamente meglio venire a vederci live!! Fatelo!
Quando vi siete formati e come mai avete scelto questo nome?
Cialtrontrio nasce come trio circa 8 anni fa e da un paio d’anni si è trasformato in Cialtrontrio&the BigBanda con l’arrivo di un quarto elemento alla tromba. I componenti del trio originario nel nome di Rudy Valentino, Viky Caruso e Charlie R. Priore suonano insieme da prima di essere adolescenti, la nostra crescita musicale è passata per tutti i generi, come accade un po’ a tutti. La passione per il jazz, lo swing e il non dimenticarsi mai di essere italiani, ha portato l’avvicinamento a questo stile che ormai proponiamo nello spettacolo che avete visto.
Il nostro nome…bhè. Croce e delizia che divide chi dice che potremmo pretendere di più e chi lo trova invece ironico e accattivante.. Siamo certamente in sintonia con questi ultimi..riteniamo come profonda convinzione che uno spettacolo musicale debba divertire, debba far portare a casa un motivetto da fischiettare, una canzone da canticchiare il giorno dopo. Swing senza prendersi troppo sul serio, lo scopo è divertirsi e far divertire senza intaccare la qualità.
Ci piace definici cialtroni..ma con stile!
Al party di Hendrick’s Gin ho notato la perfezione nella scelta del vostro look e della strumentazione. Quanto sono importanti i dettagli?
Sono i dettagli a farti riconoscere, a dire chi sei, dunque crediamo siano molto importanti.
Catapultarsi in un tempo passato non è cosa semplice, ma ci sono dei richiami che credo ognuno di noi, anche chi non ha vissuto quell’epoca può riconoscere. La scarpa bicolor, per dirne una, riporta tutti a quei tempi là…un po’ come dire…”ho un sassolino nella scarpa..”..voi come continuereste?? “AHI!!” e sono certo che nessuno di voi è degli anni 40!
Decisamente si, sono importanti i dettagli, la cura di ogni particolare, dalla strumentazione, al suono, all’abito, alla scelta del repertorio..sono tutte cose cui teniamo molto e per i quali facciamo continua ricerca.
Ho anche apprezzato la grande sintonia tra di voi. E’ il frutto della vostra professionalità o di un profondo rapporto di amicizia?
Oserei rispondere di entrambi: siamo “cialtroni” anche nella vita. Come dicevo prima, ci conosciamo da piccolissimi, abbiamo insieme conosciuto i nostri strumenti e con essi siamo cresciuti..direi una profonda amicizia, che ora è diventata professionalità.
La naturalezza purtroppo o per fortuna non la si può preparare, e quello che portiamo nel palco è un po’ la commedia spinta di cose che accadono fra di noi.
Amiamo profondamente quello che facciamo, ci siamo fatti da soli (come si suol dire) ed è quindi sempre un grande orgoglio e felicità salire su un palco e proporre il nostro show.
Entusiasmo, passione e complicità credo ne siano l’esatto risultato!!
Quali sono i vostri riferimenti nella musica del passato?
Sono davvero tanti gli autori sconosciuti che abbiamo avuto modo di conoscere e di scoprire lavorando e ricercando in questo ambito. Di certo nomi come Rabagliati, Natalino Otto, Bixio, Trio Lescano, Quartetto Cetra, fino ai più moderni Fred Buscaglione e l’ironia del maestro Carosone hanno ispirato molto del nostro cammino. Tutti i grandi crooners italo americani hanno esportato e importato musica splendida in quel periodo. Amiamo molto però non fare il verso a nessuno, ci piace rivisitare a modo nostro, pur mantenendo lo stile per quel che è possibile nella nostra formazione (molte di queste formazioni avevano band molto più numerose) i brani che proponiamo..sorridiamo sempre nel pensare che forse siamo una delle poche band esistenti a riproporre brani di Carosone senza avere un pianoforte nell’organico!!
..ora vi spiegherete meglio il nostro nome!
E quali della musica contemporanea?
Da musicisti amanti della musica tuttotondo ci piace tendere l’orecchio a tutto il panorama musicale..mi correggo…quasi tutto!!
Ma nel nostro settore di certo Ray Gelato è uno degno di nota..
Devo dire però che più andiamo avanti più scopriamo che questo mondo oldstyle è una realtà parallela gremita di band, di stili, di festival…sembra non siano mai passati quegli anni per alcuni.
Avete mai pensato di reinterpretare in chiave swing la musica cantautorale italiana?
Se parliamo di cantautorato non moderno certamente!
Autori come Buscaglione, Carosone, Villa, etc erano e sono considerati cantautori.
Per quanto riguarda il cantautorato moderno ancora no, onestamente non ci abbiamo mai pensato ma..mai dire mai!
Suonate prevalentemente in feste private, come mai?
Non saprei darti un vero motivo in realtà, forse perché sono ambienti in cui si sposa bene il nostro spettacolo, dove la gente è ben disposta all’ascolto e al divertimento. In verità suoniamo dove ci viene richiesto di farlo, e se considerate festa privata anche un tavolino per due, o il sotto di un balcone..si..suoniamo molto anche in feste private.
Ma se si tratta di portare su un palco il nostro show, noi andiamo ovunque sia!
Raccontateci la vostra esperienza a New York. Si ripeterà?
New York è nata per caso, o meglio, per la volontà e l’impegno di voler essere lì a portare la nostra musica.
Sapete, non abbiamo alcun manager che intercede per noi, e troviamo tutti i nostri ingaggi da soli, così è stato per New York.
Nel 2013 abbiamo fatto due tour a Manhattan ed erano la terza e quarta volta, dunque si, un viaggio che speriamo (e sembra di si) si ripeterà anche con altre mete.
Ci siamo esibiti in locali italoamericani, ristornati famosi a Manhattan come LE CIRQUE, in show room privati in occasione di fiere del design internazionali, o per Marche is Good (esportazione delle eccellenze marchigiane a New York). Ma tornando alle domande precedenti ci è capitato di suonare in un market di prodotto culinari italiani in New Jersey o dietro un banco di salumi nel Bronx…come vedete, se c’è da suonare noi andiamo, e posso assicurarvi che scendere da un palco per suonare in mezzo ai surgelati di sabato mattina è una esperienza che non ha prezzo.
Comunque si, in programma c’è di ritornare negli States..vedremo in quale stato questa volta!
Al Busker Festival siete stati l’unica formazione italiana invitata, che effetto vi ha fatto?
Lo siamo stati per due anni, ed al terzo, pur avendo di nuovo vinto l’indice di gradimento, non abbiamo partecipato a causa di un giusto regolamento (nota sarcastica). Anche quella è stata un’ esperienza splendida, suonare in mezzo alla gente, nello scenario di una città come Ferrara è davvero bello, seppure molto faticoso a 40 gradi. L’organizzazione funziona molto bene ed il festival, non a caso, è uno dei più importanti in Europa. E’ il luogo esatto in cui, senza amplificazione, si può far ballare una piazza intera. Ma vorrei citare anche un altro festival molto importante cui abbiamo partecipato per due anni 2012 e 2013, il Summer Jamboree a Senigallia, un festival di 7 giorni tutto dedicato agli anni 50. Macchine, vestiti, tutto riporta all’epoca come anche i musicisti di rock and roll (ancora in vita) sono quelli di allora. Per fare un esempio, Jonny Farina di Santo e Jhonny, e altri..
L’ultima domanda la lascio a voi: che cosa vi chiedereste?
Vuoi sapere solo la domanda o anche la risposta??
Ehehe
Sembra molto banale, ma ci chiederemmo quali aspettative vere abbiamo dal nostro futuro cammino.
La realtà è che ci auguriamo di crescere ancora, come gruppo, come professionisti del settore e come musicisti (non si finisce mai di studiare). Lo diciamo con molta semplicità ed umiltà, qualità con cui cerchiamo di portare avanti il nostro lavoro tutti i giorni, ritenendo di essere persone fortunate ad aver ricevuto certe occasioni e di grande rispetto per le fatiche profuse.
Ci auguriamo quindi, di tornare a rispondere alle vostre domande raccontandovi qualche cosa in più su Cialtrontrio&Big Banda!
Grazie!
Un ringraziamento speciale ad Ailén Gamberoni
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