“Sono un giornalista enogastronomico ma anche un agripoeta”. Si presenta così l’inventore della carta commestibile, Giuliano Belloni. Firma del giornale online “Informacibo” una sorta di Ansa nel campo agroalimentare, Giuliano ama definirsi così: agripoeta. Sessantaduenne dall’animo giovane, figlio di contadini e poveri, i quali sono riusciti ugualmente a farlo laureare in Filosofia, già da ragazzo volle dapprima dare dignità alla contadinità come se fosse una virtù. “Ho scritto due libri di poesia dal titolo apparentemente strano: “L’olio nell’insalata” del 2003e poi nel 2006 “Pane e pomodoro“, entrambi editi Ihiskos”.
Di cosa parlano i tuoi libri? “Loro narrano della civiltà contadina: la prima volta che una civiltà muore senza contese, senza eserciti schierati e senza spargimento di sangue. E allora dalle retrovie di questa civiltà mando dispacci, proclami, provocazioni cercando di parlare e di far parlare che stiamo iniziando a vivere una nuova”. E così nacque una vera rivoluzione culturale sui “LIBRI SI POSSONO MANGIARE”. “Abbiamo creato un nuovo modo di comunicazione, pubblicità e promozione per le Aziende e per le Agenzie. Immaginiamo cataloghi, coupon, inviti, le stesse interviste,menù in pane, in cioccolato, in marzapane”. Giuliano ha incontrato un gruppo editoriale che è rimasto “meravigliato e affascinato dalle mie proposte e quindi ha accettato la “sfida di trasformare l’editoria in cibo”.
Questo operazione fa si che l’intero mondo della cartolibreria si riversa sul cibo.
Il giornalista riporta qualche pratico esempio sulla sua eccellente intuizione: “le cartoline postali, le cartoline colorate, i quaderni, i cataloghi, coupon, i fogli da disegno, post-eat da ora in poi possono essere disegnati, scritti con penne da inchiostro edibile e… mangiati”, spiega emozionato. “A questo proposito, abbiamo lanciato un concorso con le Scuole elementari e i ragazzi scrivono e disegnano su fogli di pane. Il migliore Istituto, verrà premiato con la pubblicazione di un libro di pane”, conclude il creatore del PanPoesia.
Si pubblicano libri di cibo, tascabili e comodamente trasportabili in viaggio e essere mangiati come una merendina. Inclusi, ovviamente, sono anche libri “slow food”.
“Sono stato pubblicato per primo, sdoganando il concetto editoria e carta creando il primo libro di cioccolato, con pagine di… cioccolato. A questo punto, ritenevamo di dargli un “fratello” sfornando il primo libro di pane. Posso dire con franchezza e una punta di orgoglio, di essere i primi al mondo ad aver usato questa tecnica”, rende noto Belloni. Il libro di cioccolato è stato realizzato con un mastro cioccolatiere di Rieti. Invece il libro di pane è stato possibile grazie ad una Azienda di Enna. “La collana si chiama ” A versi A morsi”, in difesa di qualcosa che più ci preme e ci appartiene della vita”. Quindi può essere la civiltà contadina come la dignità della vita, del lavoro e molto altro.
Giuliano ora è alla ricerca di autori da panificare e panificatori da pubblicare.
“Abbiamo creato un nuovo modo di comunicazione, pubblicità e promozione per le Aziende e per le Agenzie. Immaginiamo cataloghi, coupon, inviti, le stesse interviste,menù in pane, in cioccolato, in marzapane”.
Questa operazione, unica nel suo genere, riporta la semplicità all’intero settore enogastronomico con la convinzione che tutto può essere trasferito in prodotti di cibo.
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