“L’UMORISMO E’ LA CAPACITA’ DI EVIDENZIARE E RAFFIGURARE L’ASPETTO COMICO DELLA REALTA’ IN MODO INTELLIGENTE E SOTTILE ”.
FAR RIDERE E’ UNA COSA SERIA.
COS’E’ LA COMICITA’?
FLAVIO OREGLIO La comicità è un gioco mentale basato sull’effetto sorpresa, sempre e costantemente. Se non ci si sorprende mai,non si ride. L’effetto sorpresa è una caratteristica proprio dell’arte comica.
La comicità può essere poi utilizzata in diverse maniere, sia per ridere e basta, come invece per fare dei discorsi di altra natura, sconfinando in un argomento satirico. Per cui diventa anche un modo per fare critica sociale, satira politica, o altre cose del genere.
LORENZO ARCO Certamente far ridere è molto più complesso che far piangere. Far ridere è difficile perché subentrano dei meccanismi propri dell’essere umano. L’uomo è l’unico essere che può ridere, e di cose anche abbastanza facete. La comicità è la cosa improvvisa, che ti succede, e sostanzialmente è l’imprevisto. Se una cosa la prevedi, non fa ridere.
PIETRO NOBILE In effetti è una cosa seria, anche perché, spesso e volentieri, certe situazioni comiche nascono da circostanze drammatiche, così paradossali che fanno anche ridere.
FLAVIO PIRINI Io in realtà non sarei titolato per rispondere a questa domanda perché sono un cantautore. Sono innamorato della comicità, ma in realtà non la posseggo fino in fondo. Io, di mio, non è che sia un comico, ho imparato un po’ dai comici. Si ride su quello in cui ci specchiamo, probabilmente .
GERMANO LANZONI La comicità è il punto di vista irrazionale di una realtà che non c’è. Per me è semplicemente un punto di vista esterno che mi permette, aggiungendo la risata, di svelare dove sta la discrepanza, il conflitto, l’incoerenza e l’incongruenza, che è tipico dell’uomo. E così com’è tipico dell’uomo, osservare e riderci sopra. Quindi per me è questo: quell’asse che ti permette di vivere da umano.
FRANZ (Ale e Franz) Non so esattamente che cosa sia. La comicità è lo strumento che serve per toccare alcune corde dell’animo umano, che sono quelle legate non solo alla risata, ma anche al pensiero diverso, alla capacità di vedere le cose in un’altra luce, in un’ottica diversa. La drammaticità è lo strumento per poter far riflettere in un modo, la comicità è un altro canale di riflessione.
Ale (Ale e Franz) La comicità è una cosa che hai dentro. Io dico sempre che ridere è quello che mi piace di più fare nella vita. Trasmettere questa bella emozione che provo, ogni volta che rido, mi piace, quindi lo faccio con gli amici, come lavoro, e poi sul palco. Innanzitutto è condividere delle figure e delle scritture comiche, che poi diventano immagini, perché comunque uno se la vede la scena quando tu gliela racconti, oppure quando tu la fai. Però è proprio la condivisione di una cosa che io amo tantissimo. Questo penso che sia un po’ la comicità, e lo aggiungo alla tua premessa.
GIORGIO GANZERLI La prima cosa che mi viene in mente è far ridere, e se il pubblico ride, è la comicità. Poi, da lì, si aprono tutte le parentesi e cartelle per classificare le varie risate, perché c’è la risata grassa, quella intelligente, la risata sottile, quella nervosa,… Però definire che cos’è la comicità, non saprei obbiettivamente…
WALTER LEONARDI La comicità, secondo me, è il tradimento di un’aspettativa. Ovvero, tu pensi che la strada vada da una parte, e invece vai dall’altra, ed è una sorpresa. Se stai camminando di fianco a uno e questo inciampa, tu ridi. Perché? Perché il suo moto, che è il suo movimento, viene interrotto bruscamente e in maniera totalmente inaspettata. Fondamentalmente la comicità si basa su questo.
L’ironia si basa invece, più che altro, su una consapevolezza collettiva.
TIZIANO RIVERSO Dai tempi dei tempi si ride e si fa ridere. I latini dicevano: “CASTIGAT RIDENDO MORES”, quindi era la risata che faceva da controllo sociale in qualsiasi epoca, la risata fustigava i potenti, i tronfi e i boriosi. Pure oggi però. Cito Alessandro Tassoni, che fu membro dell”Accademia degli Umoristi’, protetta dal cardinale Francesco Barberini, il quale riconosceva l’Umorismo come “ingegno grande”, volto alla ricerca e alla conoscenza, sicché “…l’acutezza dell’ingegno versa intorno alle cose malagevoli da penetrare, e intorno alle novità; e imperciocché l’ingegno acuto, intesa che ha una cosa, quella non gli è più nuova né malagevole, et egli non si ferma né s’acqueta mai…”
Ma il segreto non sta solo qui, perché se di fronte non hai un interlocutore che sappia capire tutto ciò, il tuo umorismo è una pigna secca.