E’ il 1997 quando i Lepricorns si trovano per la prima volta insieme.
Come nasce l’unione di questo gruppo con la passione unidirezionale per la tradizione scozzese?
Abbiamo iniziato, in effetti, da un repertorio scozzese.
Nel mio caso è stato perché il mio primo viaggio da solo, con l’InterRail, a 19 anni, è stato in Scozia. Ho attraversato l’Europa, sono stato in giro un mese e, arrivando lassù, mi sono trovato a Edimburgo, dove c’è, oltre alla montagna del Castello, una rocca con un laghetto che già da l’idea delle Highlands che si vedono i film. Da lì è iniziato un po’ tutto l’amore per la Scozia. Nella prima formazione dei Lepricorns c’era un suonatore di cornamusa che ci ha dato tutto il materiale, ma che poi non ha suonato mai con noi perché è andato a vivere in Scozia, proprio a Edimburgo.
Io presento i componenti dei Lepricorns, tu li definisci con una peculiarità:
MATTEO LAZZAROTTO (flauti e cornamuse): Lui suona qualsiasi strumento folk a fiato, quindi ha dato tantissimo al gruppo, soprattutto nella registrazione de ‘La Figlia del Vento’. Oltretutto, essendo un corista di vari cori della Lombardia, suona molto anche a orecchio, si inventa al momento le seconde parti, il controcanto. E’ stato veramente un acquisto eccezionale.
ELIA LEON MARIANI (violino): Purtroppo non suona con noi da un po’, non lo vediamo più perché lui è in tournée fissa con altri, in tutto il mondo. Oramai lo si vede solo in televisione.
MIRKO LUPPI (violino): Lui in questo momento è direttore di coro ed è impegnato nella ‘Verdi’.
ANDREA BARONI (percussioni, cori e chitarra): E’ il mio compagno dalla ‘Higgy Baby Band’ (1993), avevamo un gruppo di Rock & roll insieme, mi hanno trovato su ‘Seconda mano’ usato…
…ride…
interviene Andrea Baroni: cercavamo un chitarrista, lui ha risposto alla nostra inserzione, l’abbiamo conosciuto e da allora suona con me.
RICCARDO AMPOLLINI (voce solista e chitarra): Risponde Andrea Baroni: Parte come chitarrista solista, dopo che si è sciolto il gruppo ‘Higgy Baby Band’, ha fondato i Lepricorns. Mi ha chiamato agli inizi, chiedendomi se volevo suonare le percussioni. E’ iniziato come un gioco, mi divertiva e mi diverte tutt’ora, e quindi ci sono. Non sono un percussionista professionista…
interviene Riccardo Ampollini: Andrea suona anche la chitarra e ha scritto ‘La Ninna Nanna per Alice’, brano contenuto in ‘La Figlia Del Vento’, che è una delle più belle canzoni contenute nel disco.
LUCA RAPAZZINI (violino) E’ uno dei migliori violinisti che abbiamo mai avuto nei Lepricorns, speriamo che non ci lasci anche lui per andare a suonare in qualche orchestra importante, come è successo con i violinisti precedenti. Lui al violino è velocissimo, ed è uno dei pochi, qua in Italia, che riesce a suonare ‘Lord of the dance’ con lo stile giusto. Intanto ce lo godiamo.
NANDO PIRAS (bodhran e percussioni) Lui è il giullare del gruppo. E’ stato in tournée in Europa.
MILENA NIGRISOLI (basso elettrico e organizzazione danze) L’ho costretta io… Riccardo ride… Conviviamo da dieci anni e ci sposeremo il 28 Giugno. Suona il basso, prima ‘suonicchiava’ in realtà le tastiere ed ha anche cantato.
Stiamo cercando un fisarmonicista… www.lepricorns.it
Elemento fondamentale del vostro gruppo è lo zio Lepricorn. Ce lo presenti?
Lo zio Lepricorn è un pupazzo di 50 centimetri circa e rappresenta il Leprechauns,il portafortuna di tutti gli Irlandesi perché possiede una pentola piena d’oro in fondo all’arcobaleno. E questa è una fiaba che adesso è nota anche da noi in Italia.
Ma la vostra pentola d’oro, dov’è?
La nostra pentola d’oro sono stati l’amicizia e i soldini che abbiamo messo via per registrare i nostri quattro quattro cd. I Lepricorns suonano per hobby, ci divertiamo e stiamo insieme, quindi sicuramente l’amicizia.
‘LA FIGLIA DEL VENTO’
Quindici canzoni scritte tutte da Riccardo Ampollini (eccezione per collaborazioni in tre brani).
I Lepricorns puntano al recupero delle tradizioni: quindici brani che dipingono il passato dell’Italia da Nord a Sud, dalle storie dei Partigiani alle filastrocche delle nonne.
Per non dimenticare.
Qual è il rapporto tra valori e tradizioni?
Io le tradizioni le ho un po’ dentro, sono emiliano. Da me si respirava l’aria di campagna; i miei genitori, nonni e zii erano contadini, quindi mi porto dietro queste tradizioni che ci sono anche in alcuni brani, come in ‘Saltarello dell’Appennino Emiliano’. Poi c’è una filastrocca di mia nonna, che ha imparato all’inizio del ‘900 perché lei è nata il 1910. In questo CD sono state trascritte queste cose molto antiche. In un brano ci sono le tradizioni del nostro paese, dove viviamo adesso, Bollate. In questo caso si racconta della Cooperativa di Consumo, una specie di ‘store inglese’ che forniva la cascina di Castellazzo di Bollate, e che abbiamo anche cercato di difendere, nel corso degli anni, dalla costruzione selvaggia perché volevano demolire tutto e farci un bel residence. Per fortuna la giunta comunale, noi amici di Castellazzo, i Lepricorns ed altri artisti che hanno affittato varie stanze all’interno del borgo, siamo riusciti a portare l’opinione pubblica dalla nostra parte e a salvare anche il borgo. Quindi la canzone racconta cosa succedeva in questa cooperativa di consumo. L’altra è la Berlina del Dossena, che narra di un imprenditore di Castellazzo, del Borgo, che aiutava i Partigiani in montagna; di giorno svolgeva il suo lavoro nella fornace, e alla sera partiva con la berlina per andare a portare viveri e coperte in montagna.
Chi è‘LA FIGLIA DEL VENTO’?
E’ più nota come ‘Regina delle nevi’ ed è una fiaba della Val di Scalve. L’abbiamo trovata a Schilpario, sul libricino di fiabe raccolte dai bambini del posto. E’ molto bella perché narra l’amore tra due persone in montagna, tra la Figlia del Vento e il cacciatore che si perde in montagna e che lei cura. In realtà c’è anche questo rapporto tra la natura, rappresentata dalla Regina delle Nevi, e l’uomo. Non andrebbero mai divise queste due figure, infatti la canzone finisce con loro due che si trasformano in pietre, in sassi, appartenendo così alla natura, per sempre.
“Sii sempre sordo quando qualcuno ti dice che non puoi realizzare i tuoi sogni!” è la lezione di vita numero 1 contenuta nell’interessante sezione ‘Lepriracconti’ del vostro sito web. Di cosa si tratta?
Sono i contributi dei nostri fan e amici che hanno collaborato alla creazione del sito. Anche per noi vale questa lezione perché, all’inizio, nessuno di noi credeva che avremmo suonato a manifestazioni come l’Insubria Festival, o al Capodanno Celtico di Milano, o ad altri importanti eventi del Trentino. Però pian pianino, insistendo, andando avanti e tutti insieme, ce l’abbiamo fatta. E’ una grande soddisfazione, abbiamo registrato anche 4 cd, come dicevo prima, ed è stata una bella gratificazione. Quindi: credete tutti nei vostri sogni!
L’ultima domanda la lascio a te: cosa si chiederesti?
Risponde Andrea Baroni: Mi chiederei… sempre di suonare, divertirmi e far divertire le persone. Secondo me è la cosa che unisce il nostro gruppo. Noi suoniamo per questo, non sicuramente per la fama, non per i soldi, ma per portare alla gente un messaggio di divertimento, che è quello proprio della musica popolare, in particolare anche della musica irlandese e scozzese, legato appunto ai balli, al divertirsi, alla musica dei pub, quindi, quando uno va in un pub, vuole rilassarsi, godersi la serata, farsi due risate, magari due salti, battere le mani seguendo anche un gruppo che allieta la serata. Questo è quello che chiediamo: di andare avanti così, a divertirci, almeno per quanto mi riguarda io lo farò fin che mi divertirò, poi si vedrà. E di solito la gente si diverte con noi.