“NESSUNO DI NOI DIVENTA QUALCOSA DI DIVERSO DA CIO’ CHE GIA’ E’…
NON SI DIVENTA NIENTE DI CIO’ CHE NON SIAMO GIA’ STATI”(cit. Giancarlo Onorato)
Qual è stata la necessità di svelare la tua vera identità e di mettere in sordina Tibe?
La necessità perdura da parecchio tempo.
La maschera era Tibe, ovvero uno pseudonimo mutuato dal cognome della mia famiglia adottiva. Lory Muratti è sempre stato, in apparenza, il personaggio che popolava le mie narrazioni, i miei romanzi e le canzoni che scrivevo. In realtà non si trattava altro che di me. Questa definizione di Giancarlo, piuttosto azzeccata, nel presentare questo lavoro, ha riassunto la decisione di mettere da parte la maschera di anni e svelare che il personaggio, in realtà, era la persona che si celava dietro la scrittura e la narrazione.
Tibe resta un capitolo della mia vita molto importante con il quale ho firmato tutti i lavori precedenti e, sicuramente, mi ha aiutato a elaborare una vicenda personale che fa di me il figlio di due famiglie: i Tiberio, in quanto mi hanno adottato, e i Muratti, la famiglia naturale.
Oggi, Lory Muratti, non fa che prendere il suo vero posto, soprattutto in quello che riguarda la parte artistica della mia esistenza.
E chiudere un cerchio.
Lory Muratti e Tibe: interazione o scissione?
Interazione nella misura in cui Lory Muratti è servito a Tibe per raccontare una storia, e Tibe, di questa cosa si è nutrito per anni, dando poi la possibilità a Lory Muratti di staccarsi da questo pregresso e prendere vita autonoma.
Per cui, condivisione di un percorso, necessario distacco, e abbandono di una parte della mia vita precedente per potere ricominciare.
Un grado zero.
‘SCINTILLA’ e-book + cd: nove capitoli, nove canzoni.
Personaggi, atmosfere e luoghi: correlati, intrecciati o estrapolati?
Anche in questo caso, intrecciati ed estrapolati al tempo stesso.
Da sempre, la formula che io adotto spontaneamente, in musica e in letteratura, prevede che le canzoni prendano vita da una storia da raccontare. Sin dagli albori, per scrivere il testo di una canzone, scrivevo prima un racconto che, di solito, faceva parte di un vissuto personale e prendeva quindi forma sintetizzato nel testo della canzone e nelle atmosfere musicali. Di conseguenza, i personaggi che popolano il romanzo, diventano le apparizioni delle canzoni, e le strofe e i ritornelli sono direttamente riscontrabili all’interno del capitolo di cui fanno riferimento. ‘Scintilla’ è un libro di nove capitoli e un disco di nove canzoni che si relazionano, non come un sound design, o un accompagnamento, nel caso della musica nei confronti del libro, ma proprio come un ipertesto l’uno dell’altro. Un’espansione del testo per quanto riguarda il libro nei confronti delle canzoni, e una sintesi, un sunto piuttosto emozionale, diciamo, per quello che riguarda le canzoni nei confronti del libro.
Lory Muratti: scrittore e protagonista del romanzo.
Qual è la prerogativa di questo personaggio?
‘Serial Killer’ o ‘facilitatore di suicidi’?
‘Serial killer’ è la definizione che ha voluto dare l’editore, poiché è più facilmente assimilabile a tutta una scrittura di genere, che non ha nulla a che fare, peraltro, con quello che faccio io, quindi è un errore editoriale. Però, da questo punto di vista, sono cose che si fanno per far capire più rapidamente di cosa stiamo parlando.
In realtà Lory Muratti non è un serial killer, o quanto meno nel suo personalirismo, lui non si considerata tale.
Chi legge le pagine di ‘Scintilla’ ha il dubbio, per tutta la durata del romanzo, di quello che sia il reale ruolo di Lory Muratti.
‘Facilitatore di suicidi’ invece è un termine molto più corretto.
La prerogativa di Lory Muratti è quella di sentire troppo intensamente il dolore di queste giovani donne, troppo sensibili per vivere la vita che conosciamo, ma al tempo stesso, troppo fragili e deboli per andarsene da sole. Quindi anime inadatte a vivere questa ‘epoca barbara’, che noi tutti stiamo invece attraversando.
In Lory Muratti vedo un possibile Caronte, un traghettatore, una fuga, una figura più o meno reale, a sua volta in grado di aiutarle ad effettuare questo passaggio verso quella che lui definisce essere una nuova vita che verrà.
Non è una morte drammatica e distruttiva, ma è proprio una chance di essere liberate.
Questo è il compito di Lory Muratti: accompagnare qualcuno da un punto ad un altro.
Tre tipologie di esibizione: Concerto, Monologo-concerto e DJ set.
Cosa ti ha portato a scegliere queste modalità di spettacoli?
Il concerto è molto legato alle atmosfere del disco.
Il disco è stato pre-prodotto, in un camper, nel bel mezzo del deserto del Nevada. Vive di atmosfere molto americane per buona parte della sua configurazione musicale. E’ quindi un disco rock, anche se ha decisamente delle influenze che vengono da altri mondi, ma c’è una band, e quindi c’è un concerto, un live piuttosto energico che vive bene nel classico contesto da concerto rock.
Il monologo-concerto, invece, mette in scena la parte più noir di tutto questo progetto, quindi è più legato al romanzo, in un certo senso. C’è una parte attorale che racconta alcuni stralci del libro, ricostruendo questa vicenda delle annegate, e il viaggio che Lory Muratti fa nel cercare di raggiungere questa specie di angelo vendicatore, o almeno quello che lui crede sia tale, cioè questa figura femminile, Scintilla, che lo porta a smarrirsi dalla Mitteleuropa, appunto più noir, al deserto del Nevada dove ho realmente lavorato. In quanto legato al romanzo, il monologo mette in luce, appunto, le atmosfere più rarefatte, più narrative, e quindi ha anche una componente musicale più acustica.
Il DJ set è invece quello che ho sempre fatto per stare all’interno di un certo tipo di mondo che, comunque, mi interessa esplorare, cioè quello del vivere di cose fatte da altri, che sento in parte mie, e farle ballare. In questo caso, trattasi di DJ set, quindi che va nei club, ma legato a ‘Scintilla’ perchè ripercorre un po’ le atmosfere che vengono vissute anche dal protagonista dei personaggi del romanzo. Quindi è un DJ set ispirato alle pagine del libro.
Chi sono i Testimoni di Lory Muratti?
I TESTIMONI: ANDREA DE TADDEO alla batteria, MANUEL CAZZOLA alla chitarra, CRISTIAN BARTOCCETTI al basso.
I testimoni sono i musicisti, ma sono anche coloro che ascoltano. Partendo dai primi, che sono appunto quelli che hanno preso da battesimo questo nome, sono le persone informate sui fatti, quindi sono coloro che mi hanno seguito nelle mie vicende personali, di vita, ma che sono anche informate dei fatti di Lory Muratti in quanto artista e in quanto personaggio del libro. Sono coloro che, più di chiunque altro, conoscono tutta questa dialettica e quest’opera in maniera concreta, perchè mi hanno vissuto accanto anche come amici. Quindi sono i ‘Testimoni’ per antonomasia. Testimone è anche colui che assiste a un nostro show e che ci piace pensare come tale e non come pubblico e basta.
L’ultima domanda la lascio a te: cosa ti chiederesti?
Ti potrei dire di più di Scintilla… Chi è Scintilla?
Scintilla è la coprotagonista del romanzo, questa fugace figura femminile molto effimera, con un’immagine e un immaginario collegato al suo aspetto molto fantasmagorico: ha la pelle albina, il viso quasi completamente ricoperto di lentiggini, e i capelli rosso fuoco. Di per sé è un personaggio che colpisce l’immaginario del protagonista del libro, ma in più ha la caratteristica di farsi burattinaio delle sorti di Lory Muratti. All’interno del romanzo, per mezzo di una serie di biglietti scritti con inchiostro rosso fuoco, senza mai un incontro verbale, trascina Lory Muratti in una sorta di caccia al tesoro del mistero, attraverso l’Europa e gli Stati Uniti.
Poi, in una strana rincorsa-fuga, e complice l’accompagnamento verso un territorio sconosciuto, si nasconde qualcosa che si scopre alla fine del romanzo.
Scintilla è anche il sogno americano infranto che Lory Muratti attraversa.
Il sogno da tenere vivo, viaggiando e continuando a fare quello che stiamo facendo, che è una pazzia in termini, oggi in Italia, ma che insistiamo nel voler portare avanti. Quindi ha anche un significato simbolico.
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