Martedì scorso al Teatro Galleria di Legnano ‘Max Pisu & Friends': cabaret e musica per ricordare Bruno Gulotta, morto nell’attentato di Barcellona dei mesi scorsi.
Martedì sera Legnano ha visto il Teatro Galleria completamente colmo di spettatori per l’iniziativa di raccolta fondi a favore della Fondazione Bruno Gulotta. Ospiti della serata Mario Biondi, Ale&Franz, Ron, Nino Formicola, Enzo Iacchetti, Frank Merenda e tanti altri artisti. Abbiamo incontrato Max Pisu che ci ha spiegato com’è nata l’idea di questa serata.
Max, ‘Ci vuole un cuore grande così!’ Ci racconti come nasce questo evento? Di chi è stata l’idea? Chi ha pensato all’organizzazione?
“L’idea è nata perché ho visto che, dopo la tragedia successa a Barcellona, i colleghi di Bruno avevano aperto una raccolta fondi per aiutare la famiglia, quindi Martina e i due bambini che ha lasciato Bruno. Io ero in vacanza e ho cercato di contattare Roberto Buonanno, suo collega, proponendo uno spettacolo a Legnano così da aiutare la raccolta fondi. Ho parlato con un po’ di persone, amici, tra cui Mario Biondi, Ron e Ale&Franz e man mano che li chiamavo, dato che era una cosa talmente eclatante, hanno tutti accettato subito. Quindi, mi sono trovato un cast eccezionale, di amici soprattutto, e di artisti. E poi va al di là di raccogliere i soldi. Roberto Buonanno ha creato la Fondazione Bruno Gulotta che si occuperà, insieme a Martina, di aiutare i bambini orfani o in difficoltà. Poi si deciderà, ma è legato tutto al mondo dell’infanzia. E’ tutto da costruire. Questo è il primo evento, il primo passo. Però è bello che non si fermi qui”.
Cosa permette alla solidarietà di sopravvivere in questi anni di forte crisi?
“Noi come artisti organizziamo spesso iniziative per raccogliere fondi per aiutare le associazioni e la ricerca di malattie. Quindi, ci diamo da fare e ci accorgiamo che ce n’è bisogno. Ma chi lo vuole, può farlo con un semplice gesto, magari col volontariato. C’è spazio per fare veramente tanto!”.
Si parla tanto di crisi di valori, ma questa sera abbiamo una meravigliosa risposta: un teatro stracolmo di persone e la famiglia di Bruno Gulotta allla quale è dedicato l’evento. Come si riesce a sensibilizzare la gente?
“Penso che non ci sia stato nessuno sforzo, nel senso che è arrivato tutto da sé. Quello che è successo ha unito i cittadini, si era già visto anche ai funerali, quando è arrivata la salma di Bruno. Però io cercavo un modo diverso, come so fare: con un sorriso. Aiutare queste persone e dare un segnale permette ai legnanesi di stare vicino e di fare quadrato intorno alla famiglia”.
Bellissimo, allora sarà tutto perfetto! “Esatto!”.
Qual è la tua idea di solidarietà? “Quando ho iniziato a fare questo lavoro mi sono ritenuto fortunato e ho detto: “D’ora in poi se posso aiutare qualcuno lo faccio!” Quindi appena posso… L’ho sempre fatto e vado avanti a farlo!”.
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.